IL Counselling Sanitario Il counselling sanitario agisce attraverso numerose applicazioni: nell’accoglienza degli utenti, nell’ascolto attivo dei loro bisogni, nella loro educazione a comportamenti di salute, nel supporto ai pazienti nel decorso della malattia e nell’accettazione alla compliance ai trattamenti.
Il counsellor, qualificato con competenze psicologiche sistemiche, lavora a diretto contatto con il cliente esterno nel ruolo di sportellista, centralinista, ma non solo; può rivestire infatti ruoli di:
• referente delle informazioni;
• responsabile della qualità delle comunicazioni e coordinatore dei flussi comunicativi;
• addetto a sportelli, punti di ascolto, centri informativi, punti telefonici informativi, di aiuto, di emergenza ecc;
• professionista di riferimento per la gestione delle situazioni comunicative più impegnative e per il miglioramento della qualità della comunicazione nella specifica situazione di lavoro.
La possibilità di ricorrere a un counsellor, capace di utilizzare la comunicazione in modo consapevole e professionale, si dimostra estremamente utile sia nel rapporto tra medico e paziente che tra le singole figure sanitarie componenti l’èquipe medica multidisciplinare.
Tra medico e paziente:
• per il miglioramento della relazione terapeutica: supporto all’attività professionale del medico in quanto integra l’aspetto più propriamente tecnico-professionale con un’analisi del bisogno, un monitoraggio del percorso terapeutico intrapreso con il professionista e un supporto emotivo durante l’iter diagnostico-terapeutico; il risultato è quello di migliorare la qualità della prestazione medica intesa in senso globale e quindi la soddisfazione del paziente rispetto al trattamento ricevuto; il medico trae giovamento nella propria immagine da un’attività di ascolto, supporto e presa in carico del paziente, mediata dal counsellor, inerente quegli aspetti della relazione personale talvolta trascurati per gli stringenti impegni professionali (follow-up del percorso diagnostico-terapeutico intrapreso, supporto del paziente in presenza di dubbi o incertezze durante l’iter);
• per rendere più efficace la comunicazione con i pazienti e con i loro familiari (filtro attivo nella comunicazione tra medico e paziente);
• per la riduzione della conflittualità fra professionisti e paziente/familiari;
• per la riduzione dello stress e del burn-out degli operatori.
Tra i membri dell’èquipe multidisciplinare:
• per il miglioramento della comunicazione, e quindi delle relazioni, all’interno del gruppo di lavoro.
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Il Counselling Comportamentale Si tratta di un servizio, offerto dallo psicologo, di supporto e accompagnamento del paziente che presenta una patologia organica o funzionale di vario tipo:
- patologia organica con ripercussioni sul piano emotivo, ricadute che rendendo faticosa e difficile l’accettazione e l’integrazione del sintomo nella vita quotidiana
- patologia funzionale o psico-somatica
L’associazione sta applicando il counselling comportamentale nel contesto di un ambulatorio di Otorinolaringoiatria. Tale servizio è rivolto a diversi contesti, in cui la sintomatologia del paziente può causare la persistenza di stati d’animo che generano sofferenza:
• audiologia, per pazienti che soffrono di ipoacusia;
• vestibologia, per pazienti che soffrono di disturbi temporanei o cronici legati all’equilibrio;
• TRT, il trattamento di abituazione agli acufeni, ovvero la percezione di fischi o rumori nell’orecchio o nella testa;
• iperacusia, misofonia e fonofobia, ovvero una ridotta tolleranza ai suoni
• disfagia funzionale : disturbo della deglutizione con componente psico-somatica
Il servizio di counselling comportamentale fa uso del colloquio clinico, informativo e di tecniche quali la Mindfulness.
Questo percorso consiste quindi in una serie di incontri con lo psicologo counsellor, durante i quali si lavora parallelamente su due piani.
1. L’allenamento mediante pratiche basate sulla respirazione (Mindfulness);
2. il colloquio clinico e informativo con il counsellor, finalizzato a riorganizzare un circolo di pensieri, emozioni e sensazioni che conducono alla presente situazione di sofferenza.
La Mindfulness (individuale o di gruppo) è una tecnica che nasce dalla combinazione di pratiche meditative e nozioni di psicologia cognitiva.
Si tratta di un vero e proprio allenamento per la mente, finalizzato a rinforzare l’attenzione consapevole, ovvero la capacità di decidere a quali stimoli esterni (provenienti dall’ambiente) o interni (provenienti dal nostro corpo) prestare attenzione e a quali no; questo permette di liberarsi della sgradevole sensazione di “subire” i pensieri, le sensazioni o le emozioni che generano fastidio o sofferenza.
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La Psicoterapia individuale, di coppia e familiare L’associazione è composta da professionisti che offrono un servizio di psicoterapia così strutturato:
• prima accoglienza; colloquio di analisi della domanda del paziente e orientamento verso un percorso terapeutico individuale, di coppia o familiare da stabilire in base alla tipologia della richiesta, alla disponibilità del paziente e alla valutazione del professionista rispetto al contesto di intervento più adatto per ogni singolo caso;
• percorso psicoterapeutico; per quanto riguarda la psicoterapia di coppia e quella familiare, si privilegia il lavoro in èquipe che prevede la presenza contemporanea di due terapeuti a conduzione delle sedute. Ciò favorisce lo scambio di idee in un contesto, quale quello di coppia o familiare, di maggiore complessità rispetto a quello individuale.
Il servizio di psicoterapia si avvale inoltre della presenza di uno psicoterapeuta esperto in mediazione dei conflitti familiari a orientamento sistemico-relazionale, per questo motivo offre consulenza anche nell’ambito di:
o mediazione di separazione: rivolta a genitori separati o in corso di separazione, che desiderano un supporto nel prendere accordi nella gestione dei figli in vista del bene di questi ultimi;
o mediazione di cooperazione: rivolta a coppie o famiglie che, in un momento di cambiamento, di difficoltà o di crisi, desiderano trovare un nuovo modo di stare insieme e di superare i problemi;
o mediazione di riparazione: rivolta a persone che, in qualità di vittime o aggressori, hanno vissuto o stanno vivendo nella propria famiglia situazioni di violenza (fisica o psicologica), e che desiderano lavorare insieme a chi ha preso parte alla situazione, sia esso in qualità di vittima o aggressore, allo scopo di superare i vissuti di sofferenza legati alla violenza.
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La valutazione del bambino Ambito cognitivo
L’associazione offre un servizio di screening cognitivo rivolto ai bambini (fascia di età?), allo scopo di valutare la presenza di:
• disturbi specifici dell’apprendimento (DSA), quali dislessia, disgrafia, discalculia, disortografia;
• disturbi aspecifici dell’apprendimento, che si riferiscono a difficoltà ad acquisire nuove conoscenze e competenze non limitata a uno o più settori specifici delle competenze scolastiche ma estesa a più ambiti come, ad esempio, rilevare i legami di causa-effetto tra gli avvenimenti e le sequenze logiche e temporali. Si parla di Disturbi Aspecifici dell'Apprendimento quando il bambino non presenta difficoltà specifiche solo in una materia, come ad esempio la matematica nel caso della discalculia, ma mostra difficoltà in generale per numerose materie, ad esempio nell’organizzare i dati, nel distinguere le informazioni principali da quelle meno importanti, nel trovare le informazioni implicite, cioè nascoste, all’interno di un testo.
Ambito emotivo-relazionale
Ci sono casi in cui il bambino sviluppa Disturbi Aspecifici dell'Apprendimento secondari ad altri tipi di disturbi, in particolare disturbi d’ansia legati a componenti emotive e relazionali.
In questo caso, così come in situazioni in cui si presume che i sintomi del bambino siano legati a un grave conflitto familiare oppure a problematiche relazionali, l’associazione offre un servizio di sostegno psicoterapeutico che vede coinvolto non sono il bambino, ma tutta la famiglia nell’ottica che il minore sia il portatore di un disagio che chiama in causa il nucleo familiare esteso, e che per produrre cambiamento si debbano coinvolgere anche gli altri membri di tale sistema familiare.
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La Psico-Oncologia Obiettivo del servizio è rappresentare un centro di riferimento per pazienti oncologici e loro familiari in cui la cura degli aspetti emotivi legati alla malattia e ai trattamenti abbia pari dignità delle terapie mediche e che a queste si affianchi per contribuire al raggiungimento di uno scopo comune, ovvero fornire le migliori cure possibili nel rispetto delle caratteristiche e volontà di ciascuna persona.
Il servizio si propone anche ai medici di medicina generale, agli oncologi, agli infemieri e a tutte le figure che ruotano intorno al paziente e che ritengono necessario ampliare e potenziare l’attività psico-oncologica
Lo scenario di riferimento può essere sintetizzato nelle seguenti considerazioni
- un terzo delle persone affette da cancro o “lungosopravviventi” presenta elevati livelli di stress emozionale che influenzano in maniera estremamente negativa la qualità della vita.
- la famiglia è parte attiva nei percorsi di cura e va tutelata rispetto al disagio psicologico che può colpire i suoi membri durante e dopo la malattia di un proprio caro.
- permane nei servizi sanitari la tendenza a sottovalutare i bisogni emozionali e spirituali dei pazienti e dei familiari e lo stesso accesso ai servizi psiconcologici risulta generalmente frammentario.
La Psiconcologia si situa come interfaccia fra oncologia e psicologia/psichiatria ed analizza in un’ottica transculturale due significative dimensioni legate al cancro:
- l’impatto psicologico e sociale della malattia sul paziente, sulla sua famiglia e sull’équipe curante.
- il ruolo dei fattori psicologici e comportamentali nella prevenzione, nella diagnosi precoce e nella cura delle neoplasie.
La Psiconcologia rappresenta quindi un’area clinica interdisciplinare fondamentale per l’attuazione di un sistema di cura che tiene conto della globalità dei bisogni del malato e si declina in due ambiti:
a) clinico-assistenziale, (assessment, sostegno, psicoterapia individuale e/o di gruppo, sostegno al personale curante);
b) ricerca, prevenzione e formazione.
Il Servizio di Psicologia Oncologica individua tre differenti livelli di intervento dello psicologo nella gestione del paziente oncologico. Le attività e i servizi offerti sono stati pensati per intervenire a ciascuno di questi livelli:
1. accoglienza, informazione sulla malattia e sui trattamenti, creazione di una rete di persone che condividono la loro esperienza.
2. colloqui di valutazione psicologico-clinico e con valenza di sostegno in situazioni in cui si manifestano particolari difficoltà nel fare fronte all’esperienza di malattia o ad una scarsa aderenza ai trattamenti.
3. azioni rivolte a pazienti e familiari che richiedono un aiuto in rapporto a componenti psicopatologiche:
•sostegno psiconcologico continuativo;
•psicoterapia (individuale, di coppia, di gruppo);
•terapia psico-farmacologica;
•eventuale attivazione dei servizi psichiatrici e sociali
Nel secondo e terzo livello di intervento Agorà offre, oltre ai classici colloqui, percorsi individuali e/o di gruppo all’interno dei quali vengono proposte tecniche psicoterapeutiche complementari:
•musicoterapia
•arteterapia
•montagnaterapia
•terapia narrativa
•tecniche di rilassamento
•tecniche di visualizzazione guidata secondo il metodo Simonton
•reiki
•Yoga
•meditazione
•massaggi
ipnosi
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