L’APPROCCIO CORRETTO ALLA PROTESIZZAZIONE ACUSTICA

La protesizzazione acustica è spesso l’unico approccio terapeutico possibile nelle situazioni in cui il deficit uditivo e comunicativo del paziente non è risolvibile o migliorabile con terapie mediche e/o chirurgiche.

L’importanza della rimediazione della ipoacusia è stata negli ultimi anni sottolineata ed evidenziata da tutta una serie di contributi scientifici che hanno dimostrato la stretta correlazione tra ipoacusia e decadimento cognitivo.

La riduzione uditiva, se non corretta, interferisce con una soddisfacente vita sociale e di relazione, condizione fondamentale per conservare una buona qualità della vita, continuando a svolgere in autonomia e sicurezza tutte quelle attività che fanno sentire attivi e utili, evitando il rischio di incorrere in isolamento, solitudine e depressione elementi questi noti per favorire l’involuzione delle capacità cognitive.

Oggi sappiamo che tra ipoacusia e demenza esiste una relazione bidirezionale: un grave deficit uditivo è in grado di aumentare di ben 5 volte il rischio di sviluppare demenze.

Una corretta rimediazione dei deficit dell’udito deve essere vista come un percorso riabilitativo che prevede tappe successive e conseguenti.

LA DIAGNOSI: un corretto e approfondito percorso diagnostico è la premessa indispensabile per una corretta protesizzazione e non può limitarsi, come purtroppo spesso accade, alla semplice esecuzione di un esame audiometrico.

Occorre, come premessa, distinguere nell’ambito della funzione uditiva due aspetti complementari: sentire e capire:

  • Sentire è la funzione specifica dell’orecchio e rappresenta la capacità di percepire un suono.
  • Capire è una funzione complessa e consiste in un processo di elaborazione del suono captato dall’orecchio; tale funzione coinvolge diverse strutture del sistema nervoso centrale a partire dalle cellule acustiche dell’orecchio interno (coclea) per terminare alle cellule acustiche del cervello (corteccia uditiva a livello del lobo temporale) dove al suono viene dato un significato specifico (comprensione della parola)

E’ pertanto fondamentale nella fase diagnostica analizzare anticipatamente entrambe le funzioni eseguendo una batteria di test atti a valutare non tanto la capacità di sentire quanto quella di capire. Un tale approccio implica una stretta collaborazione tra il Medico Audiologo/Otorinolaringoiatra e lo specialista in Tecniche Audiometriche.

L’iter diagnostico deve iniziare necessariamente con una visita Audiologica/Otorinolaringoiatrica per una corretta valutazione clinica delle possibili patologie a carico dell’orecchio (esterno, medio, interno), del nervo acustico e della via acustica centrale fino alla corteccia uditiva. Potrà essere necessario svolgere approfondimenti diagnostici in ambito internistico, cardio- circolatorio, neurologico, radiologico e necessariamente una valutazione della capacità uditiva (analizzando distintamente le due funzioni sentire e capire).

La batteria di test audiometrici deve comprendere:

  • Audiometria tonale e vocale in cabina silente
  • Audiometria vocale in campo libero ed in competizione (con messaggi/suoni competitivi e disturbanti)
  • Test sovraliminari (SISI test, LDL , TEN Test) per la valutazione di eventuali effetti distorsivi

Una volta completato l’iter diagnostico il medico specialista sarà in grado di valutare le possibili opzioni terapeutiche che, in rapporto alla patologia riscontrata, potranno essere farmacologiche, chirurgiche o audioprotesiche.

LA TERAPIA: tralasciando in questo contesto le terapie mediche e chirurgiche della perdita uditiva soffermiamo la nostra attenzione sulla terapia audio- protesica.

Un corretto approccio a questa fase implica una stretta collaborazione tra Medico Audiologo/Otorinolaringoiatra e lo specialista in Audioprotesi che dovrà, in base agli accertamenti audiometrici precedentemente espletati ed alle informazioni di carattere clinico ricevute dal medico, eseguire il cosiddetto FITTING PROTESICO, cioè l’insieme delle procedure di scelta e di taratura della protesi acustica.

Il FITTING PROTESICO prevede una fase di adattamento e di valutazione, da parte del paziente, dei risultati ottenuti dall’applicazione protesica e dura mediamente dalle 2 alle 4 settimane, periodo in cui l’Audioprotesista dovrà procedere ad un progressivo affinamento delle tarature del dispositivo al fine di ottenere il miglior grado di rimediazione audiologica possibile e di soddisfazione del paziente; deve necessariamente precedere l’acquisto del dispositivo.

LA RIABILITAZIONE DELLA FUNZIONE UDITIVA

Il processo riabilitativo va inteso come fisioterapia della funzione uditiva con 2 finalità:

  • miglioramento della qualità di vita del paziente e correzione delle situazioni di disagio comunicativo e relazionale
  • prevenzione, nel lungo termine, del decadimento cognitivo che spesso accompagna il deficit uditivo e mantenimento di una ottimale attività elaborativa della corteccia acustica (lucidità uditiva)

Tale processo riabilitativo deve proseguire nel tempo con controlli periodici e progressivi adattamenti della taratura dei dispositivi.

L’attività riabilitativa è essenziale per raggiungere e mantenere nel tempo dei risultati ottimali e deve proseguire con continuità e costanza.